Ho sempre pensato che la teoria, il solfeggio e la lettura siano materie da conoscere in maniera approfondita per un musicista: questo è imprescindibile!

Tuttavia credo che l’approccio alla musica (soprattutto con i bambini) debba comunque seguire un percorso “più naturale”, istintivo e che fin dall’inizio si debba imparare a suonare prima con il cuore che con il cervello.

I bambini imparano a parlare attraverso l’imitazione e la ripetizione delle frasi che sentono nell’ambiente in cui vivono, il loro cervello è per così dire “programmato” per distinguere e riprodurre i diversi suoni e ritmi che compongono la parola. Solo successivamente, grazie al percorso scolastico, verrà insegnato loro a leggere e scrivere.

Ecco, per me l’apprendimento della musica si sviluppa secondo un analogo procedimento: la musica è un linguaggio … un linguaggio molto speciale!

Io penso che l’apprendimento alla musica debba essere indirizzato e stimolato partendo dalla traccia interiore che è dentro ogni individuo.

Il mio obbiettivo è creare un percorso musicale ludico e propedeutico in relazione all’età e alla personalità di ogni bambino, stimolare l’orecchio attraverso la ripetizione di facili melodie su una corda, suonare una ritmica su un accordo “imitando” il ritmo di una parola, giocare con il pentagramma per imparare a leggere lo spartito, dare un’educazione allo studio grazie a piccoli percorsi motivazionali.

Queste ed altre attività creeranno curiosità ed energia! Tutto ciò aiuterà il vostro piccolo a vivere e a comunicare le proprie emozioni e ad acquisire fiducia in se stesso grazie a lezioni divertenti e costruttive!